La grande madre terribile (1990).

Oggetti del quotidiano assemblati.
Dimensioni 60 x 80 x 25 cm


Il lavoro consisteva nell’assemblaggio di alcuni oggetti già presenti in casa: un piatto, alcuni indumenti, tazzine e piattini da caffè. Il disegno così formato era in realtà un ritratto di famiglia la cui struttura tentacolare restituiva la natura dei rapporti intercorsi tra i diversi soggetti che la componevano. Il titolo era stato suggerito dalla lettura dello studio condotto da Erich Neumann sull’archetipo della Grande Madre. In occasione della mostra Dreiäugig, oltre a questo assemblaggio ne erano stati presentati altri due. Anche in questo caso la disposizione degli oggetti restituisce immagini relative ad aspetti del vissuto personale dell’autore, eventi e circostanze che non dovevano necessariamente essere rivelati. Dice l’autore: “parallelamente ad un sistema di lavoro più complesso, da un punto di vista costruttivo, realizzavo questi assemblaggi perché potevo così dare forma ad un’immagine ovunque mi trovassi e in qualunque momento. Era la risposta più agile ed efficace alla necessità di dare forma fisica ad immagini sorte in modo spontaneo, che si potevano manifestare contestualmente al loro nascere come immagine mentale”.

Opere esposte alla mostra Dreiäugig, Sammlung & Galerie Nöth, Stoccarda (Germania), 1991. Elisabeth Hölzl, Paola Di Bello, Francesco Voltolina, esposte anche alla mostra Decostruzione del quotidiano, Galleria Milano, Milano, 1992.

(foto Frank Kleinback)

 

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