Il museo degli sforzi inutili (1994).

In collaborazione con Marco Paternostro.

Evento non autorizzato.
Invito presso lo Sferisterio di Via Palermo, Milano.


L’operazione, nata in collaborazione con Marco Paternostro, si configurava come evento non autorizzato. L’invio di un invito, ad una ipotetica mostra, aveva fatto confluire gli abituali frequentatori delle gallerie d’arte in un luogo insolito. Uniti al pubblico dello sferisterio di Milano dove si praticava la Pelota basca, gli invitati erano stati portati ad osservare il luogo e il gioco come metafora del mondo e della pratica artistica. Un testo scritto dagli autori guidava questa visione:

 

“Un giocatore è al di là dalla rete. La sua mano impugna un prolungamento del braccio con il quale imprime velocità alla palla che si proietta contro il muro di battuta. Questa non riesce ad attraversarlo ma rimbalza, allora un nuovo giocatore la raccoglie al volo e la rilancia. Il lancio è deciso ma ancora una volta il tentativo fallisce.”

“Più si imprime energia al lancio, più la palla diventa difficile, incontrollabile. La palla, che viaggia velocissima, sfugge alla vista, tanto che il giocatore che la raccoglie si sofferma per un attimo a controllare, guardando nel cesto, prima di rilanciare. Soprattutto il pubblico fatica a seguirla, ritrovandola ogni volta grazie al rumore che produce.”

“Abbiamo osservato a lungo, sperando che l’evento si verificasse, che uno degli atleti riuscisse finalmente a superare il confine.”

“Ciò che caratterizza il gioco, fin quasi a prevalere su di esso, è questo sforzo collettivo di seguire ciò che sfugge.”

“La protesi-prolungamento del braccio permette di catapultarci nel tentativo di andare oltre il confine del previsto e dell’acquisito per sorprendici ancor più degli spettatori.”

“Dimenticando le regole che la governano, la partita sembra essere un confuso ma divertito affannarsi. I giocatori si accaniscono contro la parete, si assiste ad un susseguirsi frenetico e l’insieme assume l’aspetto di una ciclicità maniacale.”

“L’allenamento è un necessario presupposto che trova conferma nella tradizione della pratica.”

“Il giocatore è una macchina che produce velocità”.

“Il lancio non è mai lo stesso anche se la sua finalità lo accomuna a tutti quelli precedenti come ai successivi”.

“L’intero sferisterio oscilla mosso dagli sguardi che lo attraversano, mostrando la misura di ciò che è per natura limitata”.

 

Sferisterio di Via Palermo, Milano, 1994.

(foto Francesco Voltolina)