Il campanile di Marcellinara (1993).

Installazione site specific.
Quattro elementi 40 cm diametro.


L’installazione era ospitata nella camera da letto della curatrice, agli angoli del soffitto erano stati collocati quattro grandi piatti in metallo completamente avvolti in alcuni indumenti di colore nero. I quattro dischi e il lampadario sferico centrale concorrevano a tracciare il disegno. Un rimando cosciente era dovuto al ricordo di un viaggio a Istanbul, più precisamente la visita a Santa Sofia al cui interno campeggiano ancora oggi grandi dischi neri con iscrizioni calligrafiche, realizzati con pelle di cammello. L’intervento che coinvolgeva lo spazio intero del locale cambiava in sostanza la sua connotazione. Da spazio neutro a luogo del sacro. Osservando sdraiati sul letto, punto di vista ottimale, appariva un’immagine archetipica la cui osservazione contemplativa, nelle intenzioni,
permetteva di ritrovare il proprio equilibrio interiore. Ernesto De Martino ricorda spesso nei suoi scritti un episodio delle sue ricerche nel Meridione d’Italia: quello di un vecchio contadino di Marcellinara, che accettò un passaggio sulla sua automobile e che, una volta perso di vista il campanile del villaggio, che costituiva il centro del suo mondo, la stella polare della comunità cui apparteneva, si scompensò ed entrò in uno stato confusionale, fino a quando non venne accolta la sua richiesta di essere riportato nei confini di quel territorio dal quale gli era dato rivedere il suo campanile, il perno della ordinata strutturazione vitale del suo spazio di vita, che era anche quello della sua comunità. Al di fuori di quello spazio il vecchio cessava di essere soggetto delle sue esperienze e si disintegrava psichicamente.

Esposta alla mostra collettiva “Dietro la porta chiusa”, a cura di Alison Sarah Jacques. La mostra si è tenuta presso l’abitazione della curatrice, Via Farini 69, Milano, 1993. Marco Cianciotta, Gianluca Codeghini, Mat Collishaw, Lydia Johnstone, Amedeo Martegani, Marco Mazzucconi, Luca Pancrazzi, Marco Paternostro, Steven Pippin, Luca Quartana, Alessandra Spranzi, Francesco Voltolina.

(foto Roberto Marossi)