Ciò che si tocca ma non si prende si chiama sottile (1996).

Installazione video.
Videoproiezione su pannello in polistirene, dimensioni variabili.


Le riprese erano state realizzate utilizzando come unico soggetto le due immagini fotografiche che costituiscono un lavoro precedentemente realizzato, un dittico dal titolo omonimo. Da una visione totale delle immagini si passava, per singoli frame, a inquadrature ravvicinate, progressivi blow up, fino ad indagare e scoprire elementi sempre più minimi. Il viaggio restituiva un percorso di osservazione attenta raccontato dalla registrazione in tempo reale e ci indicava ciò che, sottraendosi temporalmente al movimento frenetico delle cose, diventa percepibile.

Esposta alla mostra A stable unsatisfactory relationship a cura di Emilio Fantin. Massimo Bartolini, Emilio Fantin, Eva Marisaldi, Federico Tanzi Mira, Vedovamazzei, Marco Vaglieri, Francesco Voltolina. Link, Bologna1996.

Pubblicata nel manifesto/catalogo della mostra A stable unsatisfactory relationship, Produzione Link, Bologna, 1996. Sequenze Labili, catalogo della videorassegna a cura di Francesca Capriccioli, Claudia Colasanti, Bruno Di Marino, Maya Pacifico, N. 72, Edizioni Sala1, Roma, 1997.