Sutura (1994).

in collaborazione con Ettore Casella.

Dittico, due serigrafie su PVC dimensioni 136 x 100 cm.
Edizione di 20 esemplari non numerati, a cura di Numero Civico.


Le due serigrafie affiancate sono state installate in diversi luoghi della città di Rovereto; la sede del Comune, l’ospedale, la sala d’aspetto della stazione ferroviaria, la biblioteca, una palestra e un supermercato. Il testo della serigrafia di sinistra mette in luce la ricerca condotta da Henri Laborit, sulle conseguenze per la salute dovute al meccanismo di inibizione all’azione, messo in atto nelle situazioni di stress. La frase di sinistra è stata scelta tra le frasi riferite da Ettore Casella, ospite presso l’ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini di Milano, raccolte nell’arco del tempo. Erano frasi che venivano rivelate da una pietra presente nel parco della struttura ospedaliera e che Ettore trascriveva e riferiva di volta in volta all’autore. La relazione con Ettore era iniziata tempo prima in occasione di una mostra che si era tenuta al Pini, durante la quale era stata esposta l’opera 3 è più di 4, 1 è più di 3.

Esposta nella mostra collettiva Numero Civico, a cura di Elena Boccini, Silvano Brugnara, Lucia Farinati, Stefano Giovanazzi, Barbara Mosna. La mostra era distribuita in diversi luoghi pubblici e privati della città. Rovereto, 1994.
Mario Airò, Vincenzo Cabiati, Francesco Dal Bosco, Eva Marisaldi, Chiyoko Miura, Liliana Moro, Luca Quartana, Andrea Rabbiosi, Grazia Toderi, Francesco Voltolina.

Pubblicato nel catalogo della mostra Numero Civico Rovereto, Numero Civico, 1995. Pubblicato anche nel catalogo della mostra Out of Order, Aperto ‘95, a cura di Roberto Daolio. Galleria Comunale d’Arte Moderna di Bologna, 1995.

(foto Lucio Tonina).